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Potresti essere tu il prossimo presidente del RI?

Le caratteristiche di un leader del Rotary

A cura di Illustrazioni a cura di

Il presidente Barry Rassin sostiene di aver imparato molto di più in materia di leadership dal Rotary che non dal master in amministrazione aziendale - e nemmeno alla direzione dell'ospedale che ha gestito per anni - perché "è molto più difficile guidare dei volontari che non degli impiegati".

Sempre grazie al Rotary, Rassin ha imparato a parlare in pubblico. "I primi tempi nel Rotary ero un vero disastro," ricorda, con una considerevole franchezza per una persona che oggi si sente a suo agio davanti alle folle.

Diventare leader nel Rotary presenta molti altri vantaggi, tra cui la formazione a livello internazionale offerta ai dirigenti per prepararli al loro ruolo e la possibilità di instaurare contatti con professionisti di tutto il mondo. 

Il Rotary ha bisogno di una nuova generazione di leader per il suo futuro: di persone che sappiano guidare con competenza l’organizzazione e instaurare buoni rapporti con altri leader con cui condividono un obiettivo comune: aiutare i Rotariani ad apportare cambiamenti positivi e sostenibili.

Stai pensando a un ruolo direttivo nel Rotary? Qui di seguito troverai una descrizione dei diversi incarichi e anche dei miti, facili da sfatare, che spesso li accompagnano.

Presidente di club

Il presidente pianifica e presiede le riunioni, definisce gli obiettivi, incoraggia la comunicazione tra le commissioni del club e del distretto, controlla le spese, contribuisce al processo decisionale e incoraggia i soci alla partecipazione. A livello distrettuale collabora con il governatore e con il suo assistente. Sebbene possano diventare presidenti del club tutti i soci in regola, la maggior parte ha già fatto esperienza a capo di una commissione o in altri ruoli di responsabilità nell’ambito del club.

MITO: soli al comando.

“Molti credono che sia necessario essere superesperti per diventare presidenti di club”, dice Conor Gee, presidente del Rotary Club Chicago 2017/18.  “In realtà il presidente può contare sul sostegno della sua squadra. Una volta che si conoscono i propri punti di forza e i propri limiti si può fare affidamento sull’esperienza degli altri.”

Non pochi candidati si sono tirati indietro per il timore di non avere la necessaria esperienza o capacità amministrativa. E invece, sostiene Gee, bisognerebbe vedere la presidenza del club come un’occasione per rafforzare queste capacità. Altri candidati pensano di non conoscere abbastanza a fondo il Rotary e le sue regole, tra cui la procedura per ottenere una sovvenzione globale. “Non è necessario sapere tutto del Rotary. È proprio per questo che ci sono i programmi di formazione distrettuale. L’importante è guidare il club e dargli una direzione”.

 “Questa posizione è confermata da Mary Ann Collishaw, due volte presidente del Rotary Club Whistler Millennium (British Columbia). “Nel nostro club i migliori presidenti hanno dato una direzione al club e al consiglio, ma non hanno fatto tutto da soli”, spiega. “Piuttosto, sono riusciti a spingere i soci a un maggiore impegno nel club”.

Collishaw, che lavora nell’ufficio del turismo di Whistler, sottolinea come l’incarico di presidente l’abbia aiutata anche professionalmente: “Nel Rotary ho potuto imparare e mettere in pratica capacità di leadership, organizzazione, gestione dei tempi, delega e molto altro.” E non solo: “L’ente per cui lavoro considera un valore questa connessione con la comunità attraverso il Rotary.”

Secondo Gee la qualità più importante richiesta al presidente è avere una chiara visione del futuro del club: “Non è necessario essere perfetti per diventare bravi presidenti".

Governatore distrettuale

I governatori distrettuali svolgono un ruolo importante nella struttura del Rotary. Insieme alla loro squadra di assistenti e membri delle commissioni distrettuali, i governatori hanno il compito di sostenere, rafforzare e motivare i club. A loro spetta organizzare i programmi di formazione e pianificare il congresso distrettuale e altri eventi. I candidati a governatore devono essere Rotariani da almeno sette anni ed essere stati presidenti di club.

MITO: è impossibile essere governatori e lavorare a tempo pieno.

“Moltissimi governatori hanno esercitato la loro attività professionale durante l’incarico. Io stesso ne sono un esempio”, dice Ian Riseley, Presidente internazionale 2017/18. “È importante sfatare questo mito”.

Riseley, che dirigeva uno studio di commercialisti mentre era governatore del Distretto 9810, teme che sia proprio a causa di queste credenze se molti Rotariani escludono a priori la possibilità di diventare governatori. “Tutto quello che ci interessa davvero richiede tempo e dedizione”, ammette. Ma proprio per questo i dirigenti devono saper delegare. “Facciamo parte della famiglia del Rotary – ricorda – e dobbiamo incoraggiare e assistere chi si offre volontario”.

Dato che il compito più impegnativo di un governatore è la visita ufficiale ai club, il Rotary ha approvato le visite multiclub. “In molti distretti c’è ancora la convinzione che il governatore abbia l’obbligo di far visita a ogni singolo club”, dice John Germ, Presidente del RI 2016/17. “Questa credenza allontana i candidati più giovani che non avrebbero il tempo materiale per farlo.” Germ ricorda che le visite multiclub possono essere anche occasioni straordinarie per allacciare contatti con altri Rotariani.

Sherri Muniz, Rotariana di San Antonio (Texas) e governatore distrettuale 2011/12, ricorda che il giro di affari della sua impresa di modellismo aumentò proprio durante l’anno d’incarico, nonostante lei avesse ridotto gli impegni di lavoro. Le responsabilità nel Rotary la spinsero a lavorare con maggiore efficienza, privilegiando i clienti migliori e ampliando il commercio online: “Ho dato la precedenza al Rotary per un anno e sono stata premiata.

Consigliere del RI

Il Consiglio centrale stabilisce le politiche dell’organizzazione ed emana le disposizioni che dovranno guidare i club. Possono diventare consiglieri i past governatori distrettuali purché siano trascorsi almeno tre anni dalla fine del loro incarico a guida del distretto. I candidati devono aver partecipato ad almeno due Istituti Rotary e a un congresso internazionale nei tre anni precedenti la candidatura. Il mandato dei consiglieri è biennale.

MITO: i consiglieri sono nominati dal presidente del RI.

Ogni membro del consiglio viene nominato da una delle 34 zone del Rotary, attraverso una commissione regionale di nomina che intervista i candidati e sceglie il candidato finalista. I club quindi eleggono formalmente i consiglieri durante la Convention del RI.

Nel 2017 Ian Riseley ha voluto nominare una task force composta da otto past governatori, quattro uomini e quattro donne sulla quarantina o anche più giovani, a cui ha affidato un ruolo di consulenza nei confronti del consiglio.

Molti credono che sia necessario essere superesperti per diventare presidenti di club. In realtà il presidente può contare sul sostegno della sua squadra. Una volta che si conoscono i propri punti di forza e i propri limiti, si può fare affidamento sull’esperienza degli altri.


presidente del Rotary Club di Chicago 2017/2018

“La maggior parte dei consiglieri ha almeno sessant’anni – spiega Riseley – ma non dobbiamo dimenticare che ci sono anche Rotariani molto più giovani.” Grazie alla task force, i consiglieri hanno potuto ascoltare una prospettiva più ampia e diversificata prima di pronunciarsi – ad esempio, su come reclutare professionisti più giovani o come convincerli ad assumere posizioni di leadership nel Rotary.

Il Presidente Rassin ha deciso di prolungare il mandato della task force durante la sua presidenza, anche in vista del fatto che nel Consiglio centrale 2018/19 non ci sono donne – un problema che Rassin vorrebbe superare in futuro consigliando ai Rotariani che hanno espresso simili preoccupazioni di parlarne con le loro commissioni regionali di nomina.  Rassin vorrebbe anche incoraggiare i club a preparare un maggior numero di donne alla leadership a livello di club e di distretto. Perché, sottolinea, è dai club che “nascono i nostri leader”.

Leader regionali

I leader regionali mettono la loro esperienza e loro competenze professionali a disposizione dei dirigenti di club e distrettuali per aiutarli a rafforzare i club, a incrementare il servizio umanitario e a migliorare l’immagine pubblica del Rotary. In veste di moderatori e facilitatori partecipano agli Istituti Rotary, ai Seminari d’istruzione dei governatori eletti e ad altri eventi a livello distrettuale, regionale e di zona. Sono nominati dal Presidente del RI o dal Presidente del consiglio d’amministrazione della Fondazione Rotary e hanno mandato triennale.

I seguenti sono leader regionali:

Coordinatori Regionali Fondazione Rotary (RRFC): assistono i club e i distretti nelle attività di raccolta fondi e li aiutano a navigare il sistema di sovvenzioni Rotary; promuovono tra i Rotariani il sostegno al programma PolioPlus e al Fondo annuale.

Coordinatori Rotary (RC): assistono i club e i distretti nelle attività di raccolta fondi e li aiutano a navigare il sistema di sovvenzioni Rotary; promuovono tra i Rotariani il sostegno al programma PolioPlus e al Fondo annuale. Inoltre, danno il supporto ai disrtetti per la creazione di nuovi club.

Coordinatori Immagine Pubblica (RPIC): assistono i club e i distretti in tutto ciò che riguarda le attività di marketing, i rapporti con i media, l’utilizzo dei social e le campagne del Rotary per l’immagine pubblica.

Consulenti Fondi di dotazione/grandi donazioni (E/MGA): fanno conoscere ai Rotariani e ad altri sostenitori del Rotary le opportunità di grandi donazioni.

MITO: i leader regionali dicono ai distretti cosa devono fare.

“Siamo esperti di un particolare settore, ma i club e i distretti si rivolgono a noi se ritengono che potremmo essere d’aiuto” spiega Art MacQueen, coordinatore Rotary con sede in Florida. Insieme alla sua squadra, MacQueen si occupa di programmi formativi di persona e online.

“Come consulenti proponiamo soluzioni, ma non diciamo mai a nessuno che cosa fare. Rispettiamo l’autonomia dei club".

Il Rotary ha investito nella figura di leader regionale con l'obiettivo di sostenere i club e i distretti in tre aree fondamentali: la crescita e il coinvolgimento dell'effettivo, la raccolta fondi e le sovvenzioni e l'immagine pubblica del Rotary.

La maggior parte dei leader regionali ha già svolto con successo l'incarico di governatore e ha maturato una considerevole esperienza nei settori dell'immagine pubblica, della crescita dell'effettivo o della raccolta fondi, sia nel Rotary sia nella propria attività professionale.

“Il mio compito è aiutare i governatori distrettuali e i presidenti delle commissioni Fondazione Rotary a districarsi nel complesso labirinto di informazioni e linee guida”, dice Patrick Coleman, coordinatore regionale Fondazione Rotary in Zambia. “Dai risultati che ottengono i distretti posso valutare i risultati del mio lavoro".

Amministratore della Fondazione Rotary

Gli amministratori sono nominati dal presidente eletto del RI ed eletti dal Consiglio centrale del RI con mandato quadriennale. Si occupano della gestione della Fondazione Rotary, cioè il ramo caritativo del RI che finanzia le attività umanitarie dell’organizzazione; eleggono il proprio presidente, che ha mandato annuale.

MITO: per essere buoni amministratori della Fondazione bisogna avere straordinarie capacità di raccolta fondi.

“È importante che nel consiglio d’amministrazione della Fondazione Rotary ci siano competenze diverse”, sostiene Michael McGovern, già amministratore della Fondazione e oggi presidente della Commissione Internazionale PolioPlus. “Alcuni sono esperti di raccolta fondi, altri di gestione programmi, mentre altri ancora hanno competenze diverse. È necessario che ci sia un equilibrio.” McGovern, che durante il mandato di amministratore lavorava come city manager di Cape Elizabeth (Maine), ha usato spesso la sua esperienza di moderatore sia nel cda della Fondazione sia al servizio del consiglio comunale e dei suoi 9.000 residenti. “Ho sempre cercato di aprire il dibattito anche su temi che alcune persone avrebbero preferito evitare”, ricorda. “Volevo che tutti avessero un quadro chiaro della situazione prima di votare su una data questione; ho sempre pensato che le decisioni migliori si prendono dopo aver ascoltato punti di vista diversi”.

Anne Matthews, già vice-presidente del Rotary, è stata amministratore della Fondazione negli stessi anni di McGovern. Nonostante la raccolta fondi sia una sua specialità, Matthews si dichiara d’accordo con il collega sul fatto che siano necessarie anche altre competenze. Tra queste, la capacità di pensare in modo strategico, acquisita nel suo caso come amministratrice del Dipartimento dell’Istruzione della Carolina del Sud: “È necessario saper pianificare e misurare i risultati".

Presidente del RI

In teoria il percorso alla presidenza del Rotary è piuttosto semplice: il candidato deve essere stato presidente di club, governatore distrettuale e aver fatto parte del Consiglio centrale del Rotary. Una volta svolto l'incarico di Consigliere, il candidato o la candidata è, in pratica, idoneo alla presidenza. Nella pratica i presidenti del RI hanno sempre svolto anche altri incarichi direttivi, ad esempio come membri di commissioni internazionali.

Non te la senti ancora di diventare governatore ma non ti spiacerebbe un incarico oltre il livello di club? Ci sono altre opzioni.

Le commissioni distrettuali sono spesso alla ricerca di Rotariani disposti a farne parte. Nella maggior parte dei distretti sono attive le seguenti commissioni: finanze, azione internazionale, immagine pubblica, formazione e sviluppo della leadership, e programmi per i giovani e borse di studio. Informati presso il governatore sulle opportunità del tuo distretto.

 

MITO: le donne non sono benvenute. 

Subito dopo l’annuncio del Consiglio direttivo 2018/19, la rivista ufficiale The Rotarian è stata bombardata da messaggi preoccupati per l’assenza di donne tra i consiglieri e di domande su quando il Rotary potrà mai eleggere la prima donna presidente. Ha scritto la Rotariana Monica Smith: “Mi spiace vedere quanto poco venga fatto di concreto in molti club a livello locale, nazionale e internazionale per reclutare, sostenere e incoraggiare la presenza femminile – per non parlare delle donne nella dirigenza.” E la texana Sarah Carriker: “Se i dirigenti del Rotary fossero davvero sinceri nel volere più donne nel Rotary, ci sarebbero anche più donne nei posti che contano”.

Il past presidente Riseley si è rammaricato per l’assenza di donne nel Consiglio direttivo perché “lascia intendere al mondo e al Rotary che nella nostra organizzazione non c’è posto per le donne; e non è così”.

Smith, socia del Rotary Club Washington, ritiene che le strategie messe in atto dal suo club per diversificare l’effettivo potrebbero essere adottate come modello. Tra le più efficaci vi sono agevolazioni sulla quota d’ammissione per i giovani professionisti al di sotto dei 35 anni, requisiti di frequenza meno rigidi e riunioni spostate alla sera invece che all’ora di pranzo per venire incontro agli impegni dei Rotariani più giovani. “Avviare un programma segnala la volontà di provare a fare qualcosa.” Negli ultimi anni il club di Smith ha anche ammesso più socie, che a loro volta hanno reclutato altre donne. Questo ha portato ulteriori risultati, poiché queste donne hanno invitato le loro amiche.

Oggi il club vanta un effettivo diversificato, con il 40% di donne e con soci provenienti da 30 diversi Paesi. Se questa diversità demografica è dovuta in parte alla sua posizione geografica, nella capitale americana, è anche vero che i soci si sono dati da fare. “Quando i dirigenti del Rotary non insistono su questo tema, i club non lo considerano una priorità”, sostiene Smith. Una soluzione potrebbe essere la possibilità di riservare alle donne un certo numero di posizioni direttive. Una soluzione drastica, ma secondo Smith il Rotary non è l’unica organizzazione che dimostra uno squilibrio di genere. Un esempio positivo viene dal Canada, dove il primo ministro Justin Trudeau ha nominato un governo costituito in pari numero da uomini e donne e con una forte rappresentanza delle minoranze presenti nel Paese – un governo che, nelle parole del primo ministro, “assomiglia al Canada”.

Sebbene il Rotary non abbia ancora eletto una donna presidente, ci sono state ben quattro donne vice-presidenti. La prima è stata Anne Matthews, che si è detta onorata dell’incarico, ma che al tempo stesso ha voluto sottolineare di essere stata scelta dal Presidente Ron Burton per la sua esperienza, non per il genere. Lo stesso criterio, secondo Matthews, dovrà essere usato per l’elezione del presidente: “La prima donna alla presidenza del Rotary dovrà essere una Rotariana di carattere e integrità, che si sia meritata questo importane incarico”.

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