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La storia del Rotary

Evoluzione dell'emblema del Rotary

Emblema del Rotary Club di Chicago, 1906 circa.

Immutata dal 1924, la ruota del Rotary passò attraverso numerose modifiche nei primi anni dell’organizzazione. 

Il disegno iniziale risale a un Rotary club di Chicago dal cui emblema – la ruota di un carro – trassero ispirazione altri club e lo stesso Rotary International. 

Origini dell'emblema

Nel 1905 l’incisore Montague Bear disegnò una ruota con tredici raggi come simbolo del Rotary Club Chicago, di cui era socio. In seguito alle obiezioni di alcuni colleghi, a cui il disegno sembrava eccessivamente statico, Bear ridisegnò l’emblema sistemando la ruota su una coltre di nubi. Ma anche questa nuova proposta non piacque a tutti perché le nuvole sembravano polvere: un polverone che, oltretutto, sfidava le leggi della fisica sollevandosi sia prima che dopo il passaggio della ruota. Per risolvere il problema Bear coprì le nuvole con un nastro e la scritta “Rotary Club”.

Il primo emblema dell’organizzazione

Nel 1911 il Segretario generale Chesley Perry propose a tutti i club di adottare la ruota come elemento comune da inserire nei loro emblemi. I club furono invitati a sottoporre i propri progetti alla “commissione per l’emblema” prima del Congresso del 1912 che si sarebbe svolto a Duluth, nel Minnesota. 

Fu proprio al Congresso che venne approvata la prima descrizione ufficiale: “L’emblema consiste in una ruota con denti d'ingranaggio sul bordo esterno. […] I raggi devono dare l’idea di forza, mentre i denti dell’ingranaggio hanno il duplice ruolo di rendere dinamico il disegno e simboleggiare la potenza”.  

Nella parte superiore della ruota appariva il nome “Rotary”, mentre nella parte inferiore era riportata la scritta “International Association” (il Rotary divenne un’organizzazione internazionale nel 1912). I club furono invitati ad adottare un disegno simile, sostituendo la scritta “International Association” con il nome della propria città. Non veniva tuttavia specificato il numero di raggi e di denti; di conseguenza nel 1918 giravano ancora innumerevoli varianti dell’emblema.

L’emblema disegnato da Bjorge e pubblicato su The Rotarian nel gennaio 1920.

L’emblema diventa ufficiale

Il Consiglio centrale affidò allora a Charles Mackintosh del Rotary Club Chicago e a Oscar Bjorge del Rotary Club Duluth l’incarico di proporre un unico emblema che potesse essere adottato dall’intera organizzazione. 

Bjorge ridisegnò la ruota dandole un aspetto più robusto e più credibile come ingranaggio, con sei raggi e ventiquattro denti (questi numeri, come anche oggi, non avevano nessun particolare significato simbolico e nessun riferimento alla storia del Rotary).

Il progetto di Bjorge fu approvato dal Consiglio centrale nel 1919 e quindi dall’intera organizzazione al congresso del 1921. Per molti anni la sola descrizione ufficiale dell’emblema fu quella apparsa nell’articolo “Riprogettare la ruota del Rotary” (The Rotariangennaio 1920  in cui si annunciava la delibera del Consiglio. 

Il disegno fu modificato ulteriormente in seguito all’obiezione di Will Forker, socio del Rotary Club Los Angeles, secondo il quale il disegno di Bjorge rappresentava una ruota disaccoppiata dall’albero motore, per cui non sarebbe stata possibile alcuna trasmissione di energia. Forker suggerì di ridisegnare il mozzo aggiungendo una sede per chiavetta; si sarebbe ottenuto così un ingranaggio attivo, più vicino all’immagine del Rotary quale “forza vitale”. 

Nel gennaio 1924 il Consiglio centrale approvò formalmente il nuovo disegno. Per fugare una volta per tutte la confusione causata dalle descrizioni rilasciate tra il 1912 e il 1929, le specifiche ufficiali della nuova ruota, meccanicamente corretta, furono approvate al Congresso 1929. 

Un marchio di eccellenza

L’emblema del Rotary oggi.

Sino al 2013 la ruota del Rotary ha costituito l’unico elemento del logo sino al 2013, anno in cui si è deciso di affiancare al disegno la scritta “Rotary” in quanto le parole “Rotary International” non erano facilmente visibili a distanza. 

La ruota continua anche oggi a rappresentare il nostro marchio d’eccellenza. È possibile ingrandirla per ottenere un impatto maggiore o riprodurla separatamente dal logo purché in sua prossimità.  

Uso dell’emblema

Come il nome Rotary, anche l’emblema è un marchio registrato del Rotary International a livello mondiale. I Rotary club, i distretti e le altre entità rotariane possono farne uso, attenendosi alle linee guida stabilite dal Consiglio centrale del RI a tutela dei suoi marchi, su oggettistica, materiale promozionale e pubblicazioni, nomi di dominio e siti web.

Informazioni sulle dimensioni e sulla posizione del logo sono riportate nella pubblicazione Identità visuale e verbale - Linee guida. Dalle pagine del Brand Center i club possono scaricare l’emblema e i modelli a cui ispirarsi per creare il propri loghi.